Categoria: Sociologia

La vita quotidiana come gioco di ruolo

Nell’ambito delle “scienze dell’apprendimento” (“learning sciencies”) applicate alle “web community” (chat room, forum, blog, social network, video game), studiose quali Elizabeth Reid, Sherry Turkle ed Amy Bruckman, osservando gli effetti delle nuove tecnologie sull’identità personale nella “società dell’informazione”, hanno rilevato come i soggetti, durante l’“interazione” in rete, godrebbero di una possibilità maggiore di esprimersi e di “presentare” la propria “identità” che, tuttavia, diverrebbe ancor più fluida e multipla di quanto già non lo fosse soggetta alle tradizionali forme di “interazione”, soprattutto a causa dell’assenza del fattore corporeo, e come tale situazione si riverberi nella “presentazione” del proprio “self” “off-line”. Si pensi, inoltre e a maggior ragione, a quanto accade, sempre nel contesto telematico, con i cosiddetti “giochi di ruolo” (role-playing game): se qualsiasi soggetto, durante le comuni “interazioni sociali”, svolge al tempo stesso il compito dell’“attore” e quello di “personaggio”, prodigandosi dunque in un’attività tesa a suscitare impressioni al fine di “mettere in scena” la migliore “immagine di sé” – il “personaggio”, appunto –, si potrebbe ben paragonare la vita relazionale di ognuno, come intesa da Goffman, ad un “gioco di ruolo”, in cui ogni giocatore veste i panni di un “personaggio” creato con date caratteristiche, dipendenti  in parte dalla scelta del singolo, proprio come accade nei “giochi di ruolo, e in parte dall’“interpretazione” che di esso ne fanno gli altri “attori sociali”. Per cui, la forte somiglianza del “gioco di ruolo” alla vita reale e, al contempo, l’assoluta virtualità del “gioco di ruolo”, anche rispetto a quanto si è visto per i social media, unita, per giunta, all’aspetto di una “spersonalizzazione” sicuramente ampliata dall’adozione di una “identità interattiva virtuale”, fanno sì che il coinvolgimento e al contempo il pericolo di una “depersonalizzazione” e l’assunzione di una “identità virtuale” fittizia siano di gran lunga maggiori.